lunedì 26 ottobre 2009

un corretto stile di vita

E poi dicono che sapere allarga la mente.
Che quando si possiedono le giuste cognizioni si può efficacemente modificare il proprio stile di vita per ridurre i danni derivanti dalle nostre moderne ed occidentali abitudini errate.
Infatti quando sei di guardia ormai ti nutri di qualsiasi cosa si trovi in giro.
Merendine fetide delle macchinette, caffè a ripetizione sino alla perforazione gastrica, fette biscottate che sono l'unico cibo che passa l'Ente, caramelle e cicche.
Molto sano in effetti.
Oppure nelle giornate migliori il panino della mensa che conduce inevitabilmente all'occlusione intestinale e ti felpa la lingua per tre giorni.
Oppure se sei di guardia più di un giorno consecutivo ti organizzi, e forse e' anche peggio.
Pranzo:pizza (perchè te laportano)
Cena: sei uscito tardi, ti fai un cinese con dei colleghi fuori dall'ospedale.
Pranzo giorno 2: ripizza.
Cena giorno 2: greco (sempre perchè te lo portano).

Quando fai notte la inizi ormai inevitabilmente con un kebab, perchè te lo portano, e perchè così la cipolla ti aiuterà a star sveglio anche quando ti calerà la palpebra.

Anche se non fumi, c'è quell'orario fetente in cui una sigaretta con gli altri te la devi fare, o scleri.

Poi ci sono notti in cui verso l'alba chiedi agli infermieri se mica hanno una canna per salutare l'arrivo del nuovo giorno.

In effetti il mestiere ti abbruttisce parecchio.

giovedì 22 ottobre 2009

sperimentazioni farmacologiche

Quando si fa notte i ritmi circadiani, come è del resto evidente anche all'osservatore meno esperto, si distruggono.
La notte la passi più o meno in piedi, e per quanto stanco morto tu sia al mattino dopo, tra dare consegne, prendere la macchina, attraversare la città,ci perdi del gran tempo. Diciamo che arrivi a casa per ben che vada alle nove e mezza, spesso almeno alle dieci.
Ti metti a letto, tendenzialmente sudato, puzzolente, schifosetto.
Sprofondi in pensieri lubrichi perchè la notte fa anche questo, ma nessuno li può soddisfare quindi nisba.
Ti giri e ti rigiri.
Ancora.
Ancora.
Ancora.
Ti inizi ad innervosire perchè vorresti dormire, sei stanco morto, e poi mica puoi stare tutto il giorno a letto, ci sono miliardi di cose da fare, e tra poco ti devi alzare,e il tempo passa, e non prendi sonno.
Più ti innervosisci, meno ti addormenti.
Ovvio.
Tu poi che proprio il sonno facile non cel'hai, diciamocelo.
Allora nel tempo sviluppi delle strategie. Essendo escluso l'arrivare sino alla sera dopo senza dormire, pena l'uccidere qualcuno nel corso della giornata per incazzosità suprema, ti riduci a farti di sonniferi alle dieci del mattino peggio di Liz Taylor.
E funzionano.
In genere opti per il Valium, caro vecchio amico, una bella molecolazza antica che rincoglionisce abbestia ma non può fallire. E' come ritrovare un vecchio amico, confortante, che non ti tradisce.
Peròti senti una cacca a doverti far di sonniferi alle dieci del mattino come Liz Taylor O Kurt Cobain, hai presente pure come son finiti, dopo.
Allora sviluppi strategie diversificate.

Oggi il protocollo di studio ad esempio prevede che, appena giunto a casa dopo notte di merda seguita a pomeriggio in sala operatoria, per star leggero, alle dieci del mattino, mangi pane e prosciutto crudo innaffiando il tutto con del Valcalepio della Val Brembana.
Così almeno ti riduci come un alpino.
Speriamo funzioni.

mercoledì 7 ottobre 2009

domande irrisolte

Il cellulare squilla sempre al cambio.
Abbiamo un paziente in insufficienza respiratoria, ci serve un anestesista.
Ma è urgente?
Certo!
Uff.
Scatti in piedi. Sei stufo e speravi di mollarlo al tuo collega dopo, ma te tocca.
Cammini velocemnte, passo studiato per fare in fretta ma non arrivare col fiatone.
Però, diciamolo piano, non sei così scazzato.
Come una iena sente l'odore del sangue... ti piace l'adrenalina. La sfida.

Piombi in pronto soccorso.
Dov'è?
Le infermiere bevono il caffè, già la storia è sospetta.
Passi tutte le stanze, non c'è nessuno, poi arrivi alla stanza del'Urgenza, e beh, dove deve mai essere, no?, è lì.
A prima vista ti pare che come al solito non abbia un cazzo. Cheppallle. Chiamata inutile.
Ma il meccanismo si è innescato.
Dai, ok, togliamo l'ossigeno, vediamo quanto satura.
Dai, su, dammi da fare l'emogas, mettiamo una vena, dai, muoviamoci!
Prendi il fonendo dalle tasche di qualcuno, ascolti, insomma, questo qui avrà anche la polmonite ma non ha un cazzodi rianimatorio, solita chiamata inutile.

In sottofondo senti una vocina delicata che dice "scusa, ma, no, ecco, scusa..." ma te ne freghi.
Dai abbiamo chiamato per la lastra?
Dai quanto satura?
Ma possibile che nemmeno l'ecg gli avete messo?

Poi la vocina delicata in sottofondo cambia tonalità.
MA SI PUO' SAPERE CHI CAZZO VI HA CHIAMATO?

Boh, non ho il voice detector, ci hanno detto paziente in insufficienza respiratoria, abbiamo chiesto se poteva aspettare, han detto di no, siamo corsi qui.
Rapido giro inquisitorio, ma pare che nessuno abbia chiamato l'anestesista.
La vocina (dell'internista, ormai rosso peperone): beh, posso gestirmelo anche da solo, no?

Grazie e scusa, ehm, ci siamo fatti prendere la mano un filo.

Rimane un quesito irrisolto.
Se non era in pronto soccorso che ci volevano, dov'è il paziente da vedere urgentemente???

domenica 4 ottobre 2009

anche il piacere è un fatto relativo

Ore 1.30 circa.
Macchinetta delle merendine, ospedale.

Anestesista 1, approcciandosi: Speriamo che ci sia... (con trepidazione)
Anestesista 2: Dai lo vediamo subito.... (con incoraggiamento)
Anestesista 1: Non ci posso credere, c'è! (con euforia)
Anestesista 2: Comunque io se devo godere, voglio dire, mi faccio una Fiesta.
Anestesista 1: No, guarda, se vuoi proprio esagerare, il KitKat Noir è il meglio. Dolceamaro ma passionale.
Anestesista 2: Sì ma vuoi mettere l'orgasmo di una Fiesta? Con un filo di alcool che ti dà ebbrezza?
Anestesista 1: No no,guarda, e poi dura anche molto di più, vuoi mettere? Anche la durata ha la sua importanza.


Delle volte questo lavoro alienante e abbrutente ti porta a ridimensionare drasticamente i tuoi valori e i tuoi obiettivi.